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Si dice che la formazione del carattere sia il compito più importante mai affidato agli esseri umani. Nell’ora che segue esploreremo sia il nostro privilegio sia la nostra responsabilità nell’assomigliare caratterialmente a Cristo. State con noi in questo momento importante per il rinnovamento personale in cui il pastore Stephen Wallace ci porterà “Di gloria in gloria”.
Che bello vedervi di nuovo qui. Grazie per l’impegno che mettete nello studio della Parola di Dio, manifestato dalla vostra presenza. Apprezzo profondamente il privilegio di studiare attentamente con voi il compito più importante mai affidato agli esseri umani. E qual è, classe? La formazione del carattere. Sapete che è un requisito del corso imparare a memoria la prima frase entro quando avremo finito. Principi di educazione cristiana, pag. 128; provate a dire con me: “La formazione del carattere è l’opera più importante che mai sia stata affidata a esseri umani, e in nessun tempo il suo attento studio è stato così importante come oggi”. Perché è così importante oggi? Perché il Re verrà presto. Amen? Ma abbiamo un compito da svolgere. Abbiamo un vangelo da portare a ogni nazione, tribù, lingua e popolo, e dobbiamo preparare le nostre vite (Apocalisse 14:6-7). Come mi avete sentito prima e mi sentirete ancora, lo svolgimento di entrambi quei compiti con successo dipende sempre dalla stessa cosa. Qual è? Lo sviluppo di un carattere simile a Cristo. Perché? Perché non possiamo essere efficaci testimoni del Re né cittadini del regno, a meno che non abbiamo un carattere simile a Cristo, amici miei. Siccome il Re verrà presto, insisto che lo studio attento della formazione del carattere non è mai stato così importante come oggi, e questo è l’argomento di tutto il seminario.
Dobbiamo arrivare a capire dal nostro testo di riferimento, che anche se non possiamo trasformarci di gloria in gloria, che è un altro modo di dire da un livello dello sviluppo del carattere a un altro, perché il termine biblico per carattere è gloria; anche se non possiamo trasformare noi stessi di gloria in gloria anche se dobbiamo essere trasformati dallo Spirito del Signore abbiamo un ruolo fondamentale da svolgere. E qual è? Dobbiamo contemplare la gloria del Signore, perché siamo trasformati a immagine di ciò che contempliamo (2 Cor 3:18). Perciò, se vogliamo essere trasformati di gloria in gloria, Dobbiamo contemplare la gloria del Signore, e questo è ciò che abbiamo fatto nei nostri ultimi studi.
Abbiamo visto sette luoghi in cui la gloria di Dio… o sette modi in cui Dio ha rivelato la Sua gloria a noi, ma in cima alla lista c’era Gesù Cristo, e anche se lo abbiamo notato solamente quando abbiamo elencato questi sette, ora ci torniamo sopra, e ci concentriamo sulla gloria, il carattere di Dio, come è stato rivelato in Gesù Cristo. Stasera voglio ancora una volta, con la grazia di Dio, e con l’aiuto dello Spirito Santo, rivolgere i nostri cuori e le nostre menti a osservare l’infinitamente meraviglioso altruismo del carattere di Cristo. L’altruismo infinitamente glorioso del carattere di Cristo.
Vedete, cari amici, questo è fondamentalmente il carattere di Dio: un amore che nega se stesso e si sacrifica.
Lui dona Se Stesso agli altri, e ciò che ha provocato il problema del peccato è stata la razza umana che ha creduto alle bugie del diavolo sul carattere di Dio. Il diavolo ci ha convinti che Dio era egoista. Capite, Satana ha attribuito a Dio il suo carattere, le sue caratteristiche, i suoi attributi; e fino a che abbiamo creduto a quelle bugie siamo stati allontanati da Dio, e siamo diventati ribelli nei Suoi confronti. Dio, per farci tornare a Lui, e liberarci dalla nostra ribellione, e riportarci in armonia con Lui, ha dovuto rivelarci la verità sul Suo carattere, per screditare, confutare le bugie del diavolo. Questo, come abbiamo visto, è stato parte di una duplice missione di Gesù Cristo sul pianeta terra.
Cristo è stato mandato dal Padre per rivelare la Sua gloria all’uomo, ed è stato mandato per, cosa? …restituire la Sua gloria all’uomo.
La restituzione dipendeva dalla rivelazione, vero? …e la qualità o caratteristica più importante di Dio che Cristo doveva rivelare, per liberarci dalla nostra alienazione e ribellione, è l’amore altruista di Dio… L’amore altruista di Dio. Ecco perché, miei cari amici, voglio concentrarmi con voi sulla rivelazione infinitamente gloriosa dell’altruismo che vediamo, soprattutto nelle ultime ore di vita di Gesù Cristo. Tutta la Sua vita, badate bene, è stata una meravigliosa rivelazione dell’amore altruista di Dio. Ma quella meravigliosa rivelazione ha raggiunto il suo apice infinitamente glorioso nelle ultime ore della Sua vita mortale sul pianeta terra.
Questo è uno studio profondamente spirituale, e le cose spirituali si possono, cosa miei cari amici? …giudicare spiritualmente. (1 Cor 2:13-14) Perciò che cosa dobbiamo fare prima di proseguire? Dobbiamo invitare personalmente lo Spirito di Dio nei nostri cuori; e, di grazia, desidero le vostre preghiere. Ho bisogno di preghiere stasera. Prego che lo Spirito Santo mi dia la forza di elevarmi a Gesù, e sostengo la Sua promessa: “Ed io quando sarò innalzato dalla terra” cosa? “…attirerò tutti a me” (Gv 12:32) Pregate che il Signore usi questo povero veicolo terreno, al posto di se stesso, per innalzare Cristo nella Sua bellezza, così da poter essere attirati da Lui? …e pregate per voi stessi di avere un cuore ricettivo e reattivo in modo che lo Spirito Santo possa imprimervi l’amore di Cristo, per essere attirati a Cristo, più vicini di quanto non siate mai stati attirati prima? Pregate anche per questo? Mettiamoci alcuni istanti in ginocchio in preghiera silenziosa.
Padre mio nei Cieli, nel nome di Gesù Cristo, il Signore nostra giustizia, vengo… vengo fiducioso alla Tua presenza, fiducioso per il valore dell’Agnello sacrificato; fiducioso perché so che Tu, per grazia, non mi vedi come sono in me stesso, ma come sono in Lui. Lavato dal Suo sangue e rivestito con il suo manto senza macchia, sono accettato nell’Amato. Oh, gioisco nell’essere alla Tua presenza attraverso e dentro il mediatore, il Signore mia giustizia. Dio Padre, vengo ancora una volta a chiedere, di riversare il Tuo Santo Spirito su di noi stasera. Io soprattutto ho bisogno del potere dello Spirito Santo. Per favore, Signore, accondiscendi a usarmi, nonostante sia un veicolo terreno. Prendi possesso di me: del mio corpo, della mia mente e del mio spirito, e fa’ che dica la verità, la verità che è in Gesù. Dammi pensieri migliori, parole migliori delle mie. Innalzami a Gesù, e io ripeterò la Sua promessa: “Io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a Me”. …e Padre qualsiasi cosa vorrai dire attraverso questo povero veicolo terreno, fa’ che trovi cuori e menti ricettive; e fa’ che ogni fratello e sorella qui, possa essere attirato più vicino a Gesù per aver contemplato il Suo amore. Fa’ che anche tutti noi, per aver contemplato il Suo amore, siamo trasformati a somiglianza di ciò che contempliamo, persino come lo Spirito del Signore, Padre. Per questo, per favore, con il Tuo Spirito non solo rivela la Tua gloria a noi, ma riporta la gloria in noi. Questa è la nostra preghiera nel nome di Gesù. Amen.
Voglio invitarvi a girare pag. 21 delle vostre fotocopie. Siamo alla lezione 10 intitolata “Io Ti ho glorificato”. Questa frase è presa dalla Preghiera del Signore. Ora, quando dico la Preghiera del Signore, immediatamente penserete tutti: “Padre nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il Tuo nome” (Mt 6:9) Giusto? Ho delle novità per voi, questa non è la Preghiera del Signore. Questa è la nostra preghiera. Il Signore ci ha insegnato a pregare quella preghiera, ma quella è la nostra preghiera. Lui non ha pregato quella preghiera. Come lo sappiamo? “Perdonaci i nostri debiti, come anche noi perdoniamo i nostri debitori” (Mt 6:12) Cristo ha mai dovuto pregare una cosa del genere? No! No, no, no. Ovviamente quella non è la Sua preghiera, allora. Qual è la preghiera del Signore? Giovanni 17 è la preghiera del Signore. E’ una preghiera bellissima, bellissima, miei cari amici! Mi piacerebbe passare molto tempo soltanto leggendola.
A proposito, l’ispirazione ci dice che dobbiamo imparare Giovannni 17 a memoria (8T 80.1, 239.2) Io ci sto lavorando… non ce l’ho ancora, ma ci sto lavorando.
Una preghiera bellissima, bellissima e appassionata, e tutta la verità che è contenuta in ogni riga è proprio inesauribile. Ma saltiamo al cuore di tutto. Capitolo 17, versetto 4. Notate cosa dice al Signore sulla Sua missione per rivelare la gloria di Dio all’uomo. Che cosa può dire senza qualificazione? Missione compiuta. Amen? (Amen). Ascoltiamo come lo dice: “Io ti ho glorificato sulla terra avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare”. Il Padre ha mandato il Figlio per fare cosa? Per rivelare la Sua gloria all’uomo, e qui verso la fine del Suo ministero terreno, che cosa dice al Padre senza qualificazione? L’ho fatto! Ti ho glorificato. Per favore, notate che non deve dire: “Ho fatto il mio meglio, Padre, ho mollato il colpo alcune volte, e mi spiace, qui e lì non ce l’ho fatta”. No, nulla di tutto ciò. Dice: “Ti ho glorificato sulla terra”. L’ho fatto!
A proposito, che cosa vuol dire glorificare Dio? Significa rivelare il Suo carattere. Amen? Significa rivelare il Suo carattere. Come? Come può dire una cosa del genere? “Ti ho glorificato” senza limitazioni? Perché poteva anche dire senza limitazioni in Giovanni 8:29, “Faccio continuamente le cose che gli piacciono”. …e in Giovanni 15:10, “Io ho osservato i comandamenti del Padre e dimoro nel suo amore”.
Vedete, miei cari fratelli e sorelle, la vita di Cristo è stata una rivelazione perfetta della gloria, del carattere di Dio, precisamente perché la vita di Cristo è stata una vita di perfetta obbedienza alla legge di Dio, che è la trascrizione del Suo carattere (COL 305.3) Vi ricordate? La legge di Dio è la trascrizione, o la versione scritta, del Suo carattere. La legge di Dio definisce l’amore in termini di relazioni; e la vita di Cristo è stata una vita di perfetta obbedienza. “Ho osservato i comandamenti del Padre”. Precisamente perché la Sua vita è stata una vita di perfetta obbedienza alla legge, perché ha sempre fatto le cose che piacevano al Padre, la Sua vita è stata una perfetta rivelazione del carattere di Dio, della gloria di Dio.
Notate come l’ispirazione mette la verità in “Segni dei Tempi”, 2 gennaio 1896: “Ogni passo che Cristo ha fatto dalla mangiatoia al Calvario”, Pausa. Di cosa stiamo parlando? Che cosa è successo nella mangiatoia? È nato. Che cosa è successo al Calvario? È morto. Quindi, di cosa stiamo parlando? Di tutta la durata della Sua vita. “Ogni passo che Cristo ha fatto dalla mangiatoia al Calvario ha stabilito il Suo carattere come Unico”. Ce n’è stato solo uno. “Come l’Unico che potesse dire senza limitazioni: “Ho osservato i comandamenti del Padre e dimoro nel Suo amore”. Quali idee esaltate della legge di Dio otteniamo contemplando Gesù che osserva ogni precetto, e rappresenta il carattere di Dio davanti al mondo! Osservando la legge Cristo ha reso noto il Padre al mondo”. Lo capite chiaramente?
Special Testimonies on Education (“Testimonianze speciali sull’educazione”, N.d.T.), pag. 231, di nuovo: “Il Suo carattere, di Cristo, è stato una vita di obbedienza a tutti i comandamenti di Dio, e è stato un esempio per tutti gli uomini sulla terra. La sua vita è stata la legge viventi nell’umanità”. Questo è precisamente il motivo per cui Lui dice: “Se avete visto me, avete” cosa? “..avete visto il Padre”. Lui perciò ha portato a compimento la Sua missione di rivelare la gloria di Dio agli uomini. Ricordate quella missione? L’abbiamo vista in 2 Corinzi 4:6. Il Padre Lo ha mandato a fare cosa? “…per illuminarci nella conoscenza della gloria di Dio che rifulge sul volto di Gesù Cristo” (2 Cor 4:6)
Segni dei tempi, 4 aprile 1895: “L’obiettivo della missione di Cristo nel mondo era di rivelare il Padre”. Ora, miei cari amici, questo non può essere apprezzato come dovrebbe a meno che non capiamo il contesto in cui Cristo è stato mandato sul pianeta terra e quel contesto è il grande conflitto tra Dio e Satana – tra Cristo e Satana. Vedete, Satana aveva mentito, come abbiamo detto prima, riguardo al carattere di Dio, e sono quelle bugie che hanno lanciato la ribellione della razza umana. La razza umana cadendo in quelle bugie, si è alienata da Dio e è diventata ribelle. Quindi, ora è imperativo riportare indietro la razza alienata e allontanata verso un’unione armoniosa con Lui stesso. E’ ora imperativo che Lui riveli la verità sul Suo carattere, è assolutamente necessario. La verità più importante da rivelare alla razza umana è il Suo altruismo, perché la bugia che Satana ha principalemnte inculcato nella mente della razza umana è che Dio è egoista. Quindi, per infrangere quel potere ingannevole, abbiamo bisogno di sapere la verità, e che cosa dice Gesù? “Conoscerete la verità e la verità vi” cosa? “…farà liberi” (Gv 8:32) Capite, finchè crediamo alle bugie del diavolo, siamo legati al peccato. Ma quando vediamo la verità, il suo potere si rompe e siamo liberati dalla nostra ribellione; e siamo riportati all’obbedienza motivata dall’amore, e all’armonia con Dio che sappiamo essere amore.
Ora, guardate come l’ispirazione ne parla. Segni dei Tempi, 16 maggio 19 “Nella Sua vita e nelle Sue lezioni Cristo ha dato un esempio perfetto del ministero altruista che ha origine in Dio. Dio non vive per Se Stesso. Creando il mondo e confermando tutte le cose, ha costantemente lavorato per gli altri. Satana ha rappresentato male Dio al mondo, come ha fatto con Adamo ed Eva. L’egoismo ha le sue origini in Satana, e finchè si cede, si adorano gli attributi di Satana; ma Satana ha dato a Dio quegli attributi”, Satana ha dato a Dio quegli attributi. Satana ha accusato Dio di essere egoista. “E”, se continuiamo a leggere; “la fede nei suoi principi era sempre più diffusa. Con il Figlio di Dio quei principi devono essere dimostrati” come? “Falsi e il carattere di Dio deve esser rivelato come amore. Attraverso Lui il Padre deve essere rappresentato correttamente. Dio ha affidato il Suo ideale a Cristo e Lo ha mandato nel mondo, investito di divinità, ma allo stesso tempo umano”. Capite, la missione di Gesù Cristo è soprattutto quella di rivelare l’altruismo, l’amore di Dio che nega se stesso e si sacrifica, in modo che il potere del peccato possa essere distrutto e che l’uomo possa essere liberato. Review and Herald, 11 settembre 1894, un’altra intuizione: “Cristo ha fatto ogni sforzo per scacciare le cattive rappresentazioni di Satana, per riportare la fiducia dell’uomo nell’amore di Dio”.
Ora, miei cari amici, voglio che consideriate con me come Cristo abbia meravigliosamente avuto successo nel farlo. Osservando l’amore altruista di Gesù Cristo stasera, soprattutto nelle scene finali della Sua vita, voglio che teniate sempre a mente le Sue parole: “Se avete visto me, avete” cosa? “..avete visto il Padre”. Per favore non perdete consapevolezza del fatto che quello che è stato rivelato in Gesù Cristo è davvero una rivelazione del Padre. Amen? (Amen). Capite, qualche volta tendiamo a pensare che Cristo sia quello che ci ama, e sta cercando di convincere il Padre ad amarci. Ma miei cari amici non c’è assolutamente nessuna differenza tra Cristo e il Padre. Se vedete l’Uno, avete visto l’Altro. Per favore capite che la bellissima rivelazione che osserviamo in Gesù Cristo è davvero la rivelazione del Padre.
Ma qui c’è un problema,…qui c’è un problema: Satana sa bene che Cristo è la perfetta rivelazione del Padre, e visto che non è stato capace di evitare che Cristo rappresentasse correttamente il Padre, ora ha rivolto la sua attenzione a fare in modo che equivocassimo il carattere di Cristo. Sta cercando di rappresentare in modo errato il carattere di Cristo, Così che non possa più rappresentare il carattere di Dio. Fratelli miei, sorelle mie, la cosa spaventosa di questo è che ha avuto un grande successo in questo, persino tra il popolo di Dio. Ascoltate questa affermazione e riflettete. Messaggi scelti volume 1, pag 355: “La facoltà di comprensione del popolo di Dio è stata accecata, perché Satana ha rappresentato in modo scorretto il carattere di Dio. Il nostro buono e grazioso Signore è stato presentato davanti al popolo con gli attributi di Satana”. Pausa. Capite, Satana ha iniziato attribuendo a Dio le sue caratteristiche, e poi quando cristo è venuto a dire la verità sul carattere di Dio, ora è impegnato a attribuire a Cristo le sue caratteristiche. Continuiamo a leggere: “Il nostro Signore buono e grazioso è stato presentato davanti al popolo con gli attributi di Satana, e gli uomini e le donne che cercavano la verità hanno guardato Dio nella luce sbagliata per così tanto tempo che è difficile dissipare il velo che oscura la Sua gloria alla loro vista. Molti hanno vissuto in un’atmosfera di dubbio, e sembra quasi impossibile a loro attaccarsi alla speranza che è davanti a loro nel vangelo di Cristo…”.
Miei cari amici, proprio qui abbiamo quello che ci frena dall’entrare in una relazione che cambia la vita con il nostro Salvatore. Satana è riuscito a distorcere la nostra comprensione dell’amore del nostro Salvatore e è riuscito nel suo intento fino a che ora noi ci siamo allontanati da Lui. Siamo ancora reticenti e esitanti ad abbandonarci alla Sua benignità e benevolenza d’amore. Capite? Sentite ciò che sto dicendo?
E’ obbligatorio allora, prima che qualcuno sia completamente sottomesso all’autorità di Gesù Cristo, che capisca chiaramente l’amore di Gesù Cristo. E’ obbligatorio.
Capite, lasciate che condivida con voi un concetto molto importante. C’erano tre livelli che Satana ha fatto attraversare alla razza umana, per portarla allo stato di ribellione, e vorrei sviluppare questo punto, ma non ho tempo. Lasciate che vi dica i tre livelli. Ma se volete guardare più attentamente alla conversazione tra il serpente e la donna nel giardino dell’Eden all’albero della conoscenza del bene e del male, vedrete questi tre livelli. Li vedrete.
Livello numero 1: ci ha portati a non fidarci della bontà di Dio.
Livello numero 2: ci ha portati a essere scettici verso la Parola di Dio.
Livello numero 3: ci ha portati a rigettare l’autorità di Dio (P.E.C. 16.2)
Avete capito? Quali erano i tre livelli? Numero 1: la mancanza di fiducia nella bontà di Dio. Numero 2: lo scetticismo verso la Parola di Dio. Numero 3, cosa? …ril rigetto dell’autorità di Dio. Per favore sappiate che sono solo questi tre livelli e in questo ordine che possono aver avuto successo nel provocare la caduta della razza umana. Avete capito? Non avrebbe potuto aver successo dicendole da subito: “Mangia il frutto proibito”. No, quello sarebbe stato il terzo livello. Non avrebbe avuto successo facendole credere di fare il secondo passo: “Non morirai”. “Dio ti sta mentendo, non morirai”. Che cosa ha dovuto fare prima? Ha dovuto distruggere le fondamenta della fiducia nell’amore di Dio. Sentite ciò che sto dicendo? …e una volta insinuato il dubbio, di non fidarsi dell’amore di Dio, allora il passo successivo, quello di essere scettici verso la Parola di Dio: “Si, è possibile che Dio non mi dica la verità. Dopo tutto non mi vuole bene, forse mi sta mentendo”. Capite? Sentite? …e poi, una volta che ha raggiunto il secondo livello, è stato un problema passare al terzo? Rigettare l’autorità di Dio. No.
Ora ascoltate attentamente! Qual è l’unico modo in cui la razza umana sarà portata via dalla ribellione e riportata all’amore di Dio? Facendo quei tre passi, ma al contrario.
Numero 1: dobbiamo cosa? …fidarci dell’amore di Dio. Ho sentito un “amen”? (Amen).
Numero 2: dobbiamo cosa? …credere alla Parola di Dio.
e numero 3: dobbiamo quindi, cosa?…accettare l’autorità di Dio.
Ha senso per voi? Ma vedete, amici miei, non possiamo accettare l’autorità di Dio finchè non crediamo alla Sua Parola; e non crederemo davvero alla Sua Parola, finchè cosa? …non ci fideremo del Suo amore. E’ chiaro? Allora è fondamentale tornare a una sottomissione spontanea all’autorità di Dio, che è la rivelazione dell’amore altruista, che nega se stesso e che si sacrifica per noi. Ecco cosa deve fare Gesù Cristo se vuole riportarci all’obbedienza a Dio spinta dall’amore.
A proposito, questa è la sola obbedienza per cui Dio è soddisfatto. Amen? Che tipo di obbedienza? L’obbedienza motivata dall’amore. Questa in realtà è l’unica obbedienza che c’è. Come dice la Bibbia: “l’adempimento della legge è l’amore” (Rom 13:10) Ogni altro tipo di obbedienza non è obbedienza per nulla, è solo ipocrisia. E’ solo una finta, solo una finta se non è motivata dall’amore. Quindi, come possiamo essere portati a questa obbedienza al Padre motivata dall’amore? Guardando il Suo amore rivelato dal Figlio, soprattutto nelle ultime ore della Sua vita sul pianeta terra. Miei cari amici, capite meglio in questo contesto perché Paolo ha detto in 1 Corinzi 2:2: “Mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non ” cosa? “…Gesù Cristo e Lui crocifisso”. Capite, Paolo sapeva che l’unica cosa che aveva il potere di rompere la tirannia del peccato, dell’egoismo, e di Satana sul cuore umano era la rivelazione dell’amore di Dio in Cristo e in Lui crocifisso. Questa è l’unica cosa che ha il potere di farlo.
Ora, in questo contesto, torniamo alla Preghiera del Signore, Giovanni 17. Nel versetto 4, come avete visto, dice: “Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta l’opera che tu mi hai dato da fare”. E poi, guardate cosa dice nel versetto successivo: “Ora dunque, o Padre, glorifcami presso di te della gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse”. Richiesta notevole. Pensate a cosa sta chiedendo al Padre di fargli fare. Vuole che il Padre Lo glorifichi con Se Stesso con la gloria che aveva presso il Padre prima che il mondo fosse. Ora, quale gloria aveva col Padre prima che il mondo fosse? Una gloria infinita, una gloria infinita. Questo prima che diventasse uomo e velasse la gloria con l’umanità. Sta chiedendo, in altre parole, a Dio Padre di renderlo capace di aggiungere i tocchi infinitamente gloriosi alla rivelazione del Suo carattere che è venuto a portare nel Suo soggiorno umano sul pianeta terra.
Capite proprio dall’inizio , capite che Cristo ha rivelato perfettamente la gloria di Dio, persino da bambino nella mangiatoia di Betlemme. Era una rivelazione perfetta della gloria del Padre. A proposito, i saggi, con il discernimento spirituale, hanno visto la gloria, no? Non hanno solo guardato un bambino umano. Il discernimento spirituale che hanno fatto ha permesso loro di vedere l’aura, la Shekinah, che si irradiava dal bambino; e si sono inginocchiati e cosa? …lo adorarono (Mt 2:11). A proposito, i saggi ancora si inginocchiano e Lo adorano. Amen?
Ma la rivelazione perfetta della gloria di Dio non era statica, era dinamica. La perfezione è dinamica; e nella perfezione Cristo è cresciuto di gloria in gloria. Le Scritture dicono che cresceva in sapienza e in statura, e in grazia davanti a Dio e agli uomini (Lc 2:52) e che la rivelazione gloriosa è diventata sempre più gloriosa.Amen? Perfetto in ogni cosa, ma cresciuto nella sua pienezza fino a che si trova qui, mentre prega proprio durante le ultime ore della Sua vita. Chiede a Dio di aiutarLo ad aggiungere i tocchi infinitamente gloriosi sul quel ritratto che sta dipingendo da tutta la Sua vita, del carattere di Cristo. Ecco cosa sta chiedendo al Padre di fare. Il Padre Gli garantisce la Sua preghiera? Oh, sì, miei cari amici.
Ma per favore sappiate che Cristo è pienamente consapevole, che se rivelerà le finiture infinitamente gloriose alla rivelazione, deve aver voglia e essere in grado di fare un sacrificio infinito per conto del Suo amore per noi. Avete sentito quello che sto dicendo? …e il sacrificio infinito richiede una sofferenza infinita. Capite, amici miei, è molto interessante, e lo vedremo più avanti nel nostro seminario: Nelle Scritture c’è un collegamento coerente tra la sofferenza e la gloria. Avete sentito quello che ho detto? C’è un collegamento coerente tra cosa?…la sofferenza e la gloria. Più grande è la sofferenza, maggiore sarà la gloria (CC 278.5) Maggiore sarà la sofferenza per il sacrificio di se stesso, più grande sarà la gloria… collegamento diretto tutto il tempo. Ecco perché se Cristo sarà in grado di rivelare la gloria infinita del Padre, deve voler soffrire, quanto? ..infinitamente; e ecco perché sta pregando il Padre per renderlo in grado di farlo. Perché, capite, si sta avvicinando a quale evento?
Al Getsemani, e poi alla prova terribile e alla fine al Calvario.
Sta guardando dritto in faccia le ultime ore della Sua vita. Sa che la Sua umanità dovrà avere un potere soprannaturale e divino per attraversarla, e per compiere il sacrificio infinito e l’esperienza della sofferenza infinita per poter rivelare il carattere inifinitamente glorioso dell’amore di Dio. Proprio dopo la fine della preghiera, nel capitolo successivo, cosa leggiamo? Giovanni 18:1: “Dette queste cose” e questo è il riferimento alla preghiera in Giovanni 17, che cosa fa? “uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Kedron, dove c’era un orto nel quale entrò Lui con i suoi discepoli”. Quale orto è, miei cari amici? Era l’orto del Getsemani, quello era l’orto del Getsemani. E, oh, fratelli miei, sorelle mie, la rivelazione della gloria che vediamo in Crsito mentre agonizza in preghiera sudando gocce di sangue in quel giardino, è assolutamente e infintamente gloriosa. Voglio che lo prendiate in considerazione con me.
Qual è la preghiera che ripete tre volte? Matteo 26:42 “Padre mio, se non è possibile che questo calice si allontani da me senza che io lo beva, sia fatta la Tua volontà”. Qual è il calice di cui sta parlando? Beh, ne leggiamo nell’Apocalisse. E’ il calice dell’ira di Dio, che sarà versato senza mischiarsi uno di questi giorni (Apocalisse 14:10). e che cos’è l’ira di Dio? L’ira di Dio è la Sua giustizia in azione. Che cos’è la giustizia di Dio? La giustizia di Dio è l’assicurazione che qualsiasi cosa l’uomo semina quella raccoglierà (Gal 6:7). E’ la promessa di Dio che onorerà la nostra scelta. Ora, Dio non ci ha immediatamente dato, pietosamente, le conseguenze delle nostre scelte. Amen? Perché spera che chiederemo perdono e scapperemo verso Cristo, così che non dovremo subire le conseguenze della nostra scelta, ma permetterà a Cristo di portarle per noi. Ho sentito un “amen”? (Amen).
Ora miei cari amici, i nostri peccati devono essere puniti. La giustizia di Dio lo richiede…la giustizia di Dio lo richiede. Capite, se Dio soprassedesse ai nostri peccati, allora davvero, non onorerebbe la nostra scelta, vero? …e chi pensate che si alzerebbe davanti all’intero universo e direbbe: “Te l’avevo detto? Siamo robot, non abbiamo il libero arbitrio. L’uomo ha scelto il peccato e Dio non gli ha nemmeno permesso di assumersi le conseguenze”. Ma miei cari amici, per favore, sappiate che non dobbiamo assumerci le conseguenze. Non dobbiamo bere il calice dell’ira. Perché? Perché Gesù Cristo l’ha bevuto per noi sulla croce. Ho sentito un “amen”? (Amen). Ma questo è ciò per cui soffriva nel Getsemani. Stava solo guardando il calice dell’ira in faccia e stava tremando nella Sua mano. “Non sono sicuro di potercela fare, Padre”. Ma ti chiedo, è una volontà ribelle con cui sta lottando? No, miei cari amici. Perché sta lottando per prendere quella decisione? Per affrontarla? Perché richiede la separazione dal Padre, e richiede che Lui sia fatto peccato (2 Cor 5:21) e per la Sua natura santa è così repellente il peccato, che la prospettiva di essere considerato peccatore e quindi di essere separato dal Padre, è sconvolgente per Lui e non pensa di potercela fare. Questi sono i legami d’amore infiniti e eterni che i nostri peccati strappano completamente. Tutto il suo essere trema a questa prospettiva, e grida: “Padre se questo calice può passare da me, se c’è un modo…ma se non c’è, lo berrò. Lo berrò”. (Mt 26:42).
Bisogna amare un Signore come questo, amici miei. Bisogna amare un Signore come questo…
Sapete, voglio leggere per voi stasera uno dei passi più preziosi di quel libro ispirato alla vita di Cristo, La speranza dell’uomo Amo questo libro con tutto il mio cuore…amo questo libro. L’ho letto così tante volte, e ogni volta che lo leggo è un libro nuovo. Ogni volta che arrivo alla fine, sono sempre spinto a tornare di nuovo all’inizio e lo rileggo di nuovo. Lo raccomando caldamente, soprattutto quegli ultimi capitoli. Questo da cui voglio leggere gli estratti, è il capitolo sul Getsemani. Permettetemi di farlo. E’ una citazione più lunga di quelle che leggo di solito, ma non c’è modo migliore per articolare quello che Gesù ha passato nel Giardino del Getsemani di leggere questo. Inizia a pagina 526, e ci sono estratti da pagina 530, se volete aggiungere i riferimenti. La speranza dell’uomo, da 526 a 530.
Ascoltate e lasciate che lo Spirito parli al vostro cuore. Lasciate che lo Spirito apra i vostri occhi e contemplate la gloria, contemplate l’altruismo, contemplate la negazione di sé, il sacrificio di sé dell’amore di Cristo. Ricordate, se avete visto Lui avete visto chi?…il Padre. Cito: “Sentiva che il peccato lo separava dal Padre. Quell’abisso era così profondo, così oscuro e così immenso, che tutto il suo animo fremeva. Egli non si sarebbe servito della sua potenza divina per evitare quell’agonia, Ma per favore sappiate , che avrebbe potuto farlo. Continuando a leggere: “come uomo avrebbe sopportato le conseguenze del peccato e la collera di Dio contro la trasgressione. Ora Gesù era in una posizione diversa rispetto al passato. La sua sofferenza è ben descritta dal profeta: Destati o spada, contro il mio pastore e cntro l’uomo che è mio compagno dice l’Eterno degli eserciti’, Zaccaria 13:7. Gesù, come sostituto e garante del peccatore, soffriva a causa della giustizia divina, e ne comprendeva il significato. Fino ad allora era stato un intercessore per gli altri, ora voleva avere un intercessore per Se stesso.
Gesù si rendeva conto che la sua comunione con il Padre era interrotta,
temeva che la sua umanità non sarebbe stata capace di sopportare il conflitto imminente con le potenze delle tenebre. ContempliamoLo mentre contempla il prezzo da pagare per l’anima umana. Nella Sua agonia si attacca al terreno freddo, come per evitare di essree allontanato ancora di più da Dio… Dalle sue labbra pallide arriva il grido amaro, “O Padre Mio, se è possibile, passi da me questo calice”. Ma anche ora aggiunge: “Non la mia, ma sia fatta la Tua volontà”. La tentazione di lasciare la razza umana a sopportare le conseguenze delle sue colpe era terribile, mentre innocente stava davanti a Dio… Il momento orribile era arrivato, quel momento in cui doveva decidere il destino del mondo. Il fato dell’umanità tremava al paragone. Cristo si sarebbe potuto rifiutare persino ora di bere il calice distribuito all’uomo colpevole. Non era ancora troppo tardi. Avrebbe potuto togliere il sudore di sangue dal Suo sopracciglio, e lasciare che l’uomo perisse nella sua iniquità. Avrebbe potuto dire: “Lasciate che i trasgressori ricevano la pena dei loro peccati, e io tornerò da Mio Padre”. Il Figlio di Dio berrà il calice amaro dell’umiliazione e dell’agonia? L’innocente soffrirà le conseguenze della maledizione del peccato per salvare i colpevoli? Le parole cadono tremanti dalle labbra pallide di Gesù. “O Padre Mio, se non è possibile che questo calice passi da me, lo berrò, sia fatta la Tua volontà…”. Ne salverà molti al costo di Se Stesso. Accetta il Suo battesimo di sangue affinché attraverso di Lui milioni di uomini morenti possano avere la vita eterna. Ha lasciato le corti celesti, dove tutto era purezza, felicità e gloria, per salvare l’ultima pecorella, quel mondo che era caduto per la trasgressione. E non si allontanerà dalla Sua missione. Diventerà la propiziazione di una razza che ha volontariamente peccato. La sua preghiera ora sa solo di sottomissione: “Se questo calice non può passare da Me, allora lo berrò, Sia fatta la Tua volontà”.
Bisogna amare un Signore così, fratelli miei, sorelle mie.
Ma vedete l’altruismo che si dimostra qui? Cristo avrebbe potuto rinunciare. Avrebbe potuto tornare a casa dal Padre, e lasciarci nel nostro meritato deserto. Non meritava di soffrire. L’abbiamo fatto noi! Ma ha scelto di prendere ciò che ci meritavamo noi, così che noi potessimo scegliere di prendere quello che Lui si merita. Bisogna amare un Signore così. Ho sentito un “amen”? (Amen). Bisogna amare un Signore così.
E miei cari amici, non dimenticate, per favore sentite ciò che dice, “Chi ha visto Me, ha visto il Padre” (Gv 14:9). Non pensate nemmeno per un attimo che Dio Padre non stesse soffrendo con Suo Figlio mentre attraversava l’esperienza del Getsemani. Era anche Lui in agonia. Ascoltate, La speranza dell’uomo, 530, dallo stesso capitolo sul Getsemani, un po’ più avanti. Dio soffrì con il Figlio. Gli angeli contemplarono l’agonia del Salvatore; lo videro circondato da legioni di demoni, in preda a un angoscioso e incomprensibile timore. C’era silenzio in cielo. nessun’arpa vibrava. Se gli uomini avessero potuto scorgere lo sbigottimento degli angeli mentre silenziosi osservavano il Padre che ritirava dal Figlio la sua luce, il suo amore e la sua gloria, avrebbero compreso meglio la gravità del peccato.
Miei cari amici, se pensate che sia stato facile per Dio separare il Suo raggio di amore e luce da Suo fFiglio, per favore pensateci di nuovo; e ancora, se Lui voleva darci la salvezza, doveva trattare Suo Figlio come ci dovevamo meritare noi, affinché Lui ci potesse trattare come Suo Figlio meritava.
Per favore, sappiate che nostro Padre vi ama, miei cari amici.
Non solo il nostro Salvatore, ma Dio Padre vi ama tanto quanto vi ama Dio Figlio. C’è un’altra gloriosa rivelazione dell’altruismo di Cristo, rivelata quando si avvicina alle ultime ore della Sua vita. E’ rivelata nella bellezza e nella gloria in costante aumento mentre doveva sopportare una pressione e un’agonia sempre maggiori, dovuti alle forze combinate degli uomini malvagi con tutti i principi e i poteri del regno dell’oscurità. Guardate quello che succede poco dopo che grida il finale: “Se questo calice non può passare da Me, allora lo berrò, Sia fatta la Tua volontà”. Prendiamo la storia in Giovanni 18:3: “Giuda dunque, preso un gruppo di soldati e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei, venne là con lanterne, torce e armi. Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli stava per accadere, uscì e chiese loro: “Chi cercate?”. …gli risposero: “Gesù il Nazareno”. Gesù disse loro: “Io sono!”. Or Giuda che lo tradiva era anch’egli con loro. Appena egli disse loro: “Io sono!”, essi indietreggiarono e caddero a terra”.
Molto interessante. Che cosa succede qui? Che cosa succede qui? Per favore notate che prima di tutto è stata aggiunta la parola “Lui”. Io sono “Lui” che è in corsivo nella Bibbia in inglese. E’ una piccola bandierina che viene aggiunta. Che cosa dice davvero Gesù quando dicono “Gesù di Nazareth?”. Disse cosa? “…io sono”. Che cos’è “io sono”? E’ il nome di Dio. E miei cari amici, quando ha detto così, che cosa hanno fatto? Indietreggiarono e caddero a terra. L’ispirazione ci dice che quando disse: “Io sono”, la divinità si è mostrata attraverso l’umanità. Che cosa è successo? La divinità si è mostrata attraverso l’umanità Guardate la pagina successiva, 24, secondo in basso, Review and Herald, 12 luglio 1892: “La divinità si è mostrata attraverso l’umanità, e i soldati erano senza forze davanti a Lui. Se avesse dato un comando, dodici legioni di angeli sarebbero arrivate in Sua difesa e Lo avrebbero sollevato da ogni dolore, e ognuno di quella terribile compagnia sarebbe stato distrutto davanti alla Sua Parola. Ma no, era venuto per salvare l’uomo, e ad ogni costo avrebbe portato a termine il Suo scopo. Permise loro di prenderLo e portarLo via come avrebbero fatto con un qualsiasi criminale”.
Miei cari amici, la divinità si è mostrata nell’umanità. Ma è per Se Stesso che ha mostrato il Suo potere divino quando ha detto: “Io sono”? Per Se Stesso? No. Se fosse stato per Se Stesso, cosa avrebbe fatto? Quando strisciavano, cercando di recuperare le forze e la vista, che cosa avrebbe fatto? Avrebbe detto: “Ascoltate, discepoli, andiamocene. E’ un buon momento. Andiamocene”. Ma che cosa fa? Sta lì pazientemente in attesa che si riprendano, così da poterGli saltare addosso e legarLo. Perché lo fa, miei cari amici? Perché lascia che si mostri la divinità e fa sì che quegli uomini cadano come morti? Ovviamente non per Se Stesso. Perché lo fa? Lo fa per i Suoi discepoli, lo fa per la folla, lo fa per ognuno di noi che legge la storia. E che cosa sta cercando di dirci? Che cosa ci sta dicendo chiaramente? Che sta scegliendo la croce. Ho sentito un “amen”? (Amen). Non è stato ingannato, non è stato sopraffatto. Ha scelto di andare sulla croce. Avrebbe potuto andarsene, ma ha aspettato pazientemente che Gli saltassero addosso e Lo legassero.
E a proposito, quando uno dei discepoli tira fuori la spada, Pietro, nel vano tentativo di difendere il Suo Signore, e taglia l’occhio del servo dei capi dei sacerdoti, che cosa fa Gesù? Dice: “Basta così” (Lc 22:51) e scioglie le corde come se fossero fili di seta, e raccoglie l’orecchio e glielo rimette, e poi lascia che Lo leghino di nuovo. Bisogna amare un Signore così. Ho sentito un “amen”? (Amen). Quando è necessario fare qualcosa per gli altri, esercita il Suo potere, ma non per Se Stesso.
Ora, prendete quello stesso Signore, lo fare per favore? Prendete lo stesso Signore e seguiteLo. SeguiteLo attraverso la miserabile scusa del tribunale, e all’abuso incredibile che è stato fatto di Lui. Guardatelo alla corte di Erode, quado uomini posseduti da demoni Gli strappano la barba a ciocche sputandoGli in faccia, mettendoGli la corona di spine, tirandogli calci, abusando di Lui, insultandoLo. Pensate che possa aver avuto la tentazione di far trasparire la divinità solo una volta? Pensate che abbia potuto avere una tentazione del genere? Miei cari amici, vi assicuro che era una tentazione oltre la nostra capacità di comprendere. Ascoltate, alla fine di pag. 23, Bible Commentaries, volume 7, pagina 930: “Cristo è stato sottoposto allla peggiore delle prove, che richiedeva la forza di tutte le Sue facoltà, per resistere all’inclinazione in una situazione di pericolo, di usare il Suo potere per allontanarsi dal pericolo e trionfare sul potere del principe dell’oscurità”. E’ stata una tentazione incredibilmente potente, soprattutto se consideriamo quando offensivo fosse il peccato per la Sua natura pura e santa. E eccolo lì, completamente circondato da esseri umani vili e posseduti da demoni. Ma ora, non può mostrare la divinità attraverso l’umanità. Perché? Perché sarebbe stato per chi?…per Se Stesso, e doveva affrontare tutto come uomo. Se voleva essere empatico con noi, non poteva affidarsi a qualcosa a cui noi non avremmo potuto affidarci. Bisogna amare un Signore così! Ho sentito un “amen”? (Amen).
Ora, seguite lo stesso Salvatore! Per favore, seguite questo stesso Salvatore e considerate la tentazione che deve aver avuto quando l’hanno inchiodato alla croce e poi hanno sollevato la croce e l’hanno fatta cadere con quel sobbalzo crudele nel buco di pietra sul Golgota. A proposito, che cosa vuol dire Golgota? “Il luogo del cranio” (Gv 19:17) Quando la croce fu lasciata cadere, la testa del serpente fu schiacciata ({PK 701.3} Ho sentito un “amen”? Non dimenticatelo, non dimenticatelo.
Ma poi che cosa hanno fatto? Che cosa hanno fatto? Matteo 27:39: “E coloro che passavano di là lo inguiriavano scuotendo il capo e dicendo: Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso; se sei il Figlio di Dio, scendi giù dalla croce'”. Chi stava mettendo quelle parole nelle loro bocche? Satana stesso. Gesù sarebbe potuto scendere dalla croce? Miei cari amici, non sarebbe stato assolutamente un problema. Se io o voi fossimo stati derisi mentre eravamo inchiodati alla croce, e ci fosse stato detto di scendere dalla croce, sarebbe stata una tentazione per noi? No, perché? Non avremmo potuto farlo. Ma lo è sicuramente stata per Lui. Continuno a leggere: “Similmente, anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe, dicevano: “Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso. Se è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce e noi crederemo in Lui”. Oh, sentite, vedete il potere di quella tentazione? Gesù Cristo vuole con tutto il cuore che il suo popolo amato, prescelto, creda che Lui è il Re; e qui Satana fa dire loro: “Ascolta, se scenderai crederemo che sei il Re”. Non possiamo nemmeno concepire quanto sia potente quella tentazione.
Soprattutto quando riconoscete, in cima a pagina 24, Spirito di Profezia, volume 3, pagina 260: “Gli ebrei cercavano continuamente e si aspettavano una Divinità tra di loro che sarebbe stata rivelata pubblicamente, e con un guizzo di volontà superiore avrebbe cambiato il mdoo di pensare di tutte le menti, forzandole a riconoscere la Sua superiorità, il Suo Essere elevato, per gratificare l’ambizione del Suo popolo”. Questo è il tipo di messia che stanno cercando, e se Gesù avesse fatto qualcosa di soprannaturale, come scendere dalla croce probabilmente sarebbe stato in grado di convincerli che era il Messia che aspettavano. Eccetto il fatto che stessero aspettando un messia carnale, che soddisfacesse i loro impegni carnali, e Gesù era lì per essere il loro Messia spirituale. Amen? …e quindi, non avrebbe potuto cedere a quella tentazione invitante.
Ma sapete che cosa ha detto quando Lo hanno deriso e Gli hanno detto: “Egli ha salvato gli altri e non può salvare se stesso” (Lc 23:35) Me lo ha rivelato una volta che stavo riflettendo profondamente su questo. Con il Suo Spirito ha impresso nella mia mente, quello che ha detto nel Suo cuore, quando gli hanno detto: “Egli ha salvato gli altri e non può salvare Se Stesso”. Ha detto: “Sapete che potrei farlo, sicuramente potrei. Ma se lo facessi, non potrei salvarvi. E non sarei in grado di salvare Steve”. ….e potete mettere il vostro nome. “Non sarei in grado di salvare Steve. Non sarei in grado di salvare David o Les, o Phil o Jeff, o Joel, o Bill o Sue. Non sarei in grado di salvarli, quindi sceglierò di rimanere. Andrò fino in fondo”.
Bisogna amare un Signore del genere. Ho sentito un “amen”? (Amen). Bisogna amare un Signore del genere. Oh, miei cari amici, contemplate la gloria, contemplate l’Agnello, e contemplandoLo sarete trasformati. “Ed io, quando sarò innalzato” cosa? “…attirerò tutti a me” (Gv 12:32).Capite, è l’infinito amore di Dio, rivelato in Cristo e in Lui crocifisso che fa tornare i cuori a Lui. Ma se non lo farà, a meno che non contempliamo l’amore lì rivelato. Capite meglio perché l’ispirazione ci esorta a passare un’ora di meditazione ogni giorno in contemplazione della vita di Cristo, ma soprattutto cosa?….delle scene finali (4T 347.1) Ecco dove si trova il potere che attira, amici miei. Per favore, contemplate la gloriosa rivelazione in modo che possa avvenire la restaurazione. Dio non voglia che Lui ha fatto tutto questo invano per ognuno di noi qui stasera. Ci alziamo per una preghiera?
Dio Padre, Ti ringrazio così tanto per aver rivelato la Tua gloria a noi, in modo che ora Tu possa restaurare la Tua gloria in noi, se scegliamo di cooperare contemplando l’Agnello che è stato ucciso. Rivolgiamo gli occhi a Gesù, è la nostra preghiera nel nome di Gesù. Amen.

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